Quanto costerà ai negozianti l’obbligatorietà del Pos? E’ una domanda che si stanno ponendo tutti gli interessati. Il Governo ha infatti deciso che, a partire da luglio, gli esercenti, qualora espressamente richiesto dal cliente, siano costretti ad accettare i pagamenti elettronici per tutte le spese superiori ai 30 euro. Tutti i venditori dovranno dunque dotarsi di un Pos, ossia del dispositivo elettronico che permette di pagare con il bancomat.
Un tavolo organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero dell’Economia e da Banca d’Italia ha stimato i costi. Si prevede una spesa, ovviamente a carico dei venditori, dai 25 ai 180 euro all’anno. La forbice è così estesa per un semplice motivo: il Pos è un costo variabile, ma non dipende dalla quantità di pezzi venduti attraverso questo mezzo di pagamento, bensì dal livello tecnologico delle apparecchiature.
Si parla di 2-5 euro al mese per quelli meno costosi, fino a 15 euro per quelli più costosi.
La particolarità del provvedimento deciso dal Governo è l’assenza di sanzioni. Nonostante la legge obblighi i negozianti a dotarsidi un Pos, in caso di contravvenzioni non sarà necessario pagare alcuna penale. Questo particolare ha fatto sorgere in molti il dubbio sull’effettiva efficacia della misura.
Lo scopo per cui è stata realizzata, comunque, è palese: adeguare gli standard italiani a quelli europei. L’80% delle transazioni in Italia viene effettuato con il contante, mentre nel resto del Continente questa percentuale scende a 60.
Altri, invece, la vedono come un ulteriore invasione delle banche negli scambi commerciali tra privati. Una cosa è certa: per i cittadini cambierà poco.