Una delle mosse azzeccate di Renzi è stato il taglio del cuneo fiscale, che si è tradotto in un aumento della busta paga per i lavoratori fino a 80 euro. E’ grazie a questo provvedimento che il Pd è riuscito a imporsi nell’ultima tornata elettorale (elezioni europee).
Le critiche, però, sono arrivate fin da subito. Al premier gli si è imputato il fatto che la copertura degli “80 euro” non fosse strutturale, ma provvisoria. La sensazione, almeno stando a sentire le opposizioni, è stata che l’aumento della busta paga fosse solo per l’anno in corso.
Secondo Padoan, però, il taglio al cuneo sarà reso ben presto strutturale. Lo ha annunciato lo stesso ministro nel corso di un intervento alla Camera.
Nella fattispecie, il cambio di passo – che è di fatto una semplice questione di tagli – avverrà nella prossima legge di stabilità, il maxi documento che regola le entrate e le uscite per l’anno a venire (o per il triennio). Sarà allora, dunque, che scopriremo l’entità e la sostanza della copertura finanziaria.
Padoan ha anche toccato altri temi. In primis, il pareggio di bilancio. L’Europa chiede all’Italia di rispettare i patti, il Governo si è però posto l’obiettivo della crescita. Il ministro ha dichiarato che l’esecutivo è in grado di raggiungere entrambi le mete.
Ha invece taciuto sulla necessità di procedere con una manovra correttiva in stile Monti. Le evidenze vanno tutte in questo senso: la crescita al di sotto delle aspettative riduce, e di tanto, i margini di azione del Governo. Padoan si è trincerato dietro un secco “no comment”.