La Banca Centrale Europea ha ulteriormente tagliato il costo del denaro, portandolo al minimo storico: lo 0,15%. Ma cosa cambia nella vita quotidiana dei cittadini per effetto di questa misura, e soprattutto ci sono ripercussioni positive sui mutui casa?
Il taglio dei tassi, che ha già fatto calare ulteriormente lo spread, porterà secondo il Codacons a risparmi per le famiglie che hanno scelto un mutuo a tasso variabile quantificabili tra i 72 e i 96 euro l’anno (rispettivamente per chi ha acceso un prestito da 100.000 euro a 30 anni e da 150.000 a 25 anni).
Al momento, però, il beneficio non riguarderà tutti: solo il 2% delle famiglie italiane ha attivato mutui che sono direttamente collegati al tasso della Banca Centrale Europea, mentre per gli altri sarà necessario aspettare l’inevitabile riflesso del taglio su quelli applicati dalle banche.
La trasmissione della diminuzione del tasso per quanto riguarda i mutui legati all’Euribor e all’Eurirs non è infatti immediata, anche se il ribasso dello spread dovrebbe trasformarsi in un dato positivo per chi deve stipulare un nuovo mutuo da adesso in poi.
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