Sono in aumento le tasse sulla casa. Checché ne dica Renzi, il prelievo sugli immobili che gli italiani dovranno sopportare nel 2014 sarà superiore a quello sopportato nel 2013. Questa notizia giunge in un clima che si sta rivelando di profonda incertezza: buona parte dei Comuni non ha ancora deciso l’aliquota.
A fare un po’ di chiarezza è stata la Cgia con uno studio preliminare circa le tasse sulla casa. Il fisco italiano quest’anno otterrà dai proprietari di immobili qualcosa come 52,3 miliardi di euro, 2,6 miliardi in più dell’anno scorso (+54%).
Questo dato non riguarda solo le odiate Imu e Tasi, ma anche e soprattutto le imposte derivate dal trasferimento di proprietà, come l’imposta di registro, il bollo e l’Iva e quelle legate alla redditività (Irpef, cedolare secca etc).
In particolare, il capitolo redditività frutterà allo Stato 9,3 miliardi di euro; il capitolo trasferimento 11,9 miliardi; infine, la voce proprietà (quella dell’Imu per esempio) frutterà 31 miliardi.
Secondo la Cgia, i contribuenti saranno in difficoltà non tanto per l’entità del prelievo ma soprattutto per il clima di confusione che si è generato intorno alla questione “tasse casa”.
Giuseppe Bortolussi, il presidente dell’ente, ha diciarato: “Fino a qualche anno fa l’acquisto di una abitazione o di un immobile strumentale costituiva un investimento. Ora, chi possiede una casa o un capannone sta vivendo un incubo. In primo luogo perché la confusione e le difficoltà legate alle modalità di pagamento hanno raggiunto livelli inammissibili, in secondo luogo perché tra Imu, Tasi e Tari gli immobili sono sottoposti ad un carico fiscale ormai insopportabile”.