Il pagamento della prima rata della Tasi verrà rinviata o no? Il grande quesito di questi giorni, limitando l’analisi al fronte del fisco, è proprio questo. Il Parlamento sta pensando al rinvio, il Governo ha dato parere negativo, sebbene informale. A esprimere un suo rifiuto – non a titolo personale – era stato qualche giorno fa il vicepresidente del Consiglio Graziano Delrio.
Il problema però si sta rivelando più grande del previsto. Non si tratta di far tirare il fiato ai cittadini. Non più. La questione è ora evitare che tutti paghino l’aliquota standard (che sarebbe troppo alta per le famiglie disagiate). L’ostacolo principale è rappresentato dal tempo. Entro il 31 maggio i Comuni devono pubblicare le aliquote che compongono il tributo. Peccato che veramente pochi amministratori, stando alle informazioni attuali, arriveranno preparati a questo traguardo.
Il Governo è quindi costretto a risolvere questa grana. Attualmente, le probabilità che alla fine si giunga – come minimo – a un compromesso sono molto alte. Come accennato sopra, le modifiche proposte dal Parlamento stanno assumendo un carattere emergenale.
Quando si pagherà dunque la prima rata della Tasi? Il Parlamento starebbe puntando al 16 settembre. Qualche mese di tempo si rivelerà di certo sufficiente per decidere le aliquote.
D’altronde, dal Ministero dell’Economia, è stata diffusa una nota ufficiale. Questa appare molto possibilità, sebbene abbottonata come richiesto in questo tipo di casi: “Siamo in attesa di capire se esiste un problema e di che dimensioni sia. Di conseguenza prenderemo le nostre decisioni senza escludere alcuna soluzione”.