Renzi si vanta di aver abbassato le tasse e si vanta anche di aver distribuito 80 euro in più in busta paga agli italiani. Qualcosa però non torna. Non sta tornando ai cittadini che, in questi giorni, si stanno approcciando alle prime tasse di questo 2014. La sensazione è che non solo non siano diminuite ma che addirittura siano aumentata è forte. Questa percezione è diffusa a tal punto che sono molte le testate giornalistiche ad aver sollevato, proprio su questo punto, un polverone.
Quali tasse sarebbero aumentate? Sicuramente quelle sulla casa. A dirlo non è un avversario politico di Renzi, o un sindacato dedito alla contestazione, bensì la Cgia di Mestre, ente che rappresenta e porta avanti gli interessi delle imprese piccole e medie. Il prelievo, rispetto all’anno scorso, ma limitato alla sola questione immobiliare, nel 2014 farà segnare un +5,2% sul 2014.
Come fa a dire il Governo che le tasse stanno scendendo? Sarebbe difficile negare l’evidenza. In verità, dietro c’è un trucco semplicissimo. O almeno è di questo avviso Il Giornale (vedi articolo di Francesco Forte).
Molto banalmente, Renzi spaccia un taglio dell’Irpef (i famosi 80 euro) per permanente, mentre invece non lo è. Contemporaneamente, rimanda alcune tasse alla fine dell’anno. Per il resto, è bastato occultare, o rendere incerto, l’entità di questi prelievi e gioco è fatto: al contribuente sembra, almeno per ora (tempo di elezioni) di pagare meno tasse ma a dicembre arriverà una stangata dietro l’altra.
Questo trucco ha permesso a Renzi di veicolare il messaggio, senza che nessuno avesse potuto smentirlo, di avere abbassato le tasse. Tutto ciò, è chiaro, a fini elettorali.