Arrivi al lavoro in macchina da solo, senza nessun collega a farti compagnia? Rischi il licenziamento. E’ quanto accade in un’azienda del Canton Ticino, la Faraone SA. Questa dà lavoro a oltre 370 dipendenti, la maggior parte frontalieri che, in quanto tale, devono macinare decine e decine di chilometri ogni giorno. Devono però stare attenti a seguire le regole della mobilità aziendale: o giungono in pullman – tra le altre cose pagato dall’azienda – o in macchina, a patto che questa ospiti almeno 3 lavoratori.
Qual è il senso di questa normativa così stringente? A spiegarlo è stato Enrico Maggi, proprietario della Faraone Sa, durante un’intervista al quotidiano La Regione Ticino: “Assumo solo chi condivide la mobilità aziendale. Abbiamo due pullmann da 54 posti ciascuno, che raccolgono nel Varesotto i lavoratori e li portano in azienda e, visto che questo servizio ci costa 100 mila franchi all’anno, i miei dipendenti sono vivamente pregati di usufruirne”.
Dietro c’è quindi una motivazione economica ma anche – e forse soprattutto – la volontà di approcciarsi al mondo dell’industria in un modo eco-compatibile. Non a caso, a diffondere la notizia è stato un partito ambientalista, i Verdi del Canton Ticino. Enrico Maggi è diventato quasi uno sponsor per questa realtà politica della Svizzera.
Notevole, comunque, la determinazione dell’imprenditore. Farla franca è praticamente impossibile. A contribuire al rispetto delle regole c’è il deterrente dei controlli a sorpresa (che tra le altre cose sono pure molto frequenti). Per ora, ha dichiarato Maggi, nessuno ha violato la regole e quidi non è stato licenziato nessuno.