Un clima positivo si sta addensando intorno al presidente del Consiglio Matteo Renzi. I primi risultati, non necessariamente positivi, già si stanno vedendo. Realmente, a dispetto di molti pronostici, buona parte dei lavoratori italiani si troveranno in busta paga 80 euro in più. Il rovescio della medaglia c’è, e consiste nell’esclusione di alcune categorie (vedi i pensionati) e dell’assenza di coperture per l’anno prossimo, ma il totale è comunque rivendicabile dal Governo.
Questo, insieme alle martellanti rassicurazioni di Renzi, tra le altre cose inserite in un contesto globale più favorevole di quanto si pensi, ha contribuito a generare una percezione positiva circa l’operato dell’ex sindaco di Firenze. Sicché gli endorsement si sprecano, anche di molto importanti. Tra questi spicca Fitch, agenzie di rating da cui difficilmente l’Italia è riuscita a strappare – in passato – giudizi favorevoli.
Certo, l’agenzia ha rinnovato il BBB+ per il Bel Paese, ma ha assegnato un outlook positivo. Rispetto alle delibere precedenti, si tratta di un risultato di tutto rispetto.
Il giudizio di Fitch sul debito si esaurisce a una mera presa d’atto: “Il rating sovrano dell’Italia ha beneficiato di un significativo miglioramento delle condizioni di finanziamento. Il tasso medio di emissione per il Tesoro italiano è sceso al minimo storico dell’1,6% nel primo trimestre di quest’anno”.
Ciononostante, afferma che è reale “l’impegno del precedente governo a rispettare i parametri fiscali dell’Eurozona, in particolare il mantenimento del deficit sotto il 3% del Pil nel 2014 e il programma di consolidamento fiscale nel medio termine”. Inoltre, sempre secondo l’agenzia di rating, “il governo utilizzerà la limitata flessibilità fiscale creata dai risparmi derivanti dalla spending review per supportare l’economia attraverso tagli delle tasse nel breve termine”.