Europee, ecco perché l’M5S potrebbe viaggiare sopra il 30%

Le elezioni politiche europee di fine maggio tengono banco e lo faranno con maggior intensità mano a mano che ci si avvicina al voto. In questo periodo, i veri protagonisti della scena sono i sondaggi. Utilizzati come arma politica piuttosto che come strumento di analisi dell’elettorato, rischiano seriamente si rappresentare l’unico vero ago della bilancia.

Grillo M5s sondaggiI sondaggi, si sa, sono suscettibili dell’istituto che li realizza. Tutti, però, rivelano – sebbene con numeri diversi – la stessa verità. Il Partito Democratico è stabile, Forza Italia è in calo, il M5s è in forte crescita. I motivi di ciò sono politici: la spinta propulsiva di Renzi si è quasi fisiologicamente esaurita, il partito di Berlusconi sta pagando l’assenza – almeno apparente – del suo fondatore, il M5s ha imparato a gestire il consenso e le presenze nei media di massa.

C’è però un “ma”, che le televisioni, né tantomeno i giornali, stanno menzionando. I sondaggi, almeno per ciò che riguarda la compagine grillina, sono strumenti inadeguati per definizione, quasi strutturalmente. Perché? La risposta è in verità piuttosto banale

Tutti i sondaggi politici vengono realizzati con il metodo CATI, ossia con le interviste telefoniche. E’ il metodo più veloce, e la velocità è in questo caso un obbligo più che una scelta. Peccato che però l’elettorato dell’M5s sia molto specifico e che comprenda soprattutto i giovani i quali, per ovvie ragioni, sono irraggiungibili via telefono fisso. Una quota importante di voti dunque non viene calcolata. In che termini è possibile stimare questa quota di invisibili? E’ possibile fare affidamento alle politiche del 2013.

Gli ultimi sondaggi parlavano di un M5s al 18%, che poi prese il 25%. Stando a questa stima, si può affermare che il Movimento potrebbe raggiungere questa volta addirittura il 32%, dal momento che i sondaggi lo danno, mediamente, al 25.