Le detrazioni sono un capitolo perennemente aperto per l’Italia. Alcuni pensano che vadano ridotte per rimpinguare in maniera strutturale le casse dello Stato, altri invece pensano che vadano estese per far ripartire l’economia. Evidentemente la compagine di Governo di Matteo Renzi appartiene a questa seconda fazione.
Sicuramente vi appartiene Carlo Padoan, ministro dell’Economia, il quale sta pensando a un piano per estendere le detrazioni in funzione anti-evasione. Si tratta di un’idea originale, che però procede da un esperimento legislativo che sotto il Governo Monti fu sul punto di essere attuato, salvo poi farla cadere nell’oblio.
Cos’ha in mente Padoan? Semplicemente, di applicare il meccanismo delle detrazioni anche alle fatture delle riparazioni ordinarie. Detta in parole povere, i cittadini potranno scaricare dalle tasse anche le fatture dell’idraulico o del piastrellista, quelli per i normali “lavoretti” di casa insomma.
La prospettiva è quella della lotta all’evasione fiscale. E’ risaputo che buona parte del “nero” insiste nelle ordinarie prestazioni lavorative delle piccole maestranze. Quelle che, per intenderci, si concludono con la celebre domanda “Sarebbero 200 euro, facciamo 100 euro senza fattura?” Questa alternativa, infatti, per quanto illegale, avvantaggia tanto il contribuente quanto il lavoratore, ma se l’idea di Padoan si concretizzasse sarebbe più allettante l’alternative della fattura. Semplicemente, darebbe al cittadino l’opportunità di non violare la legge senza dover recar danno al proprio portafogli.
Ovviamente sono molti gli ostacoli. Il primo è quello delle coperture: una misura del genere costa, perché alle detrazioni corrispondono sempre minori entrate per le casse dello Stato.