Chi più chi meno, tutti, tra gli analisti, sono concordi nell’affermare che la recessione è finita. Certo, da qui a parlare di crescita ce ne vuole, e infatti si parla di crescita lentissima o addirittura di stagnazione. Ma è certo che il segno meno è ormai un ricordo. E se non fosse così? Se negli anni a venire l’Italia dovesse sopportare un altro biennio di recessione?
E lo scenario peggiore, in Italia, consiste in una recessione sostenuta anche nel prossimo biennio. Gli analisti della Ue stanno preparando uno stress test molto intenso che prevede un Pil al -0,9% per il 2014, al -1,6% nel 2015 e al -0,7% nel 2016. Tutto ciò in luogo delle stime, ben più felici, attualmente date per buone proprio dall’Ue: +0,6 +1,2 +1,3,
Lo stress test prevede anche un aumento dello spread. Non altissimo, a dire il vero. Se fosse veramente alto, dunque ai livelli del 2011-2012, sarebbe inutile testare le banche italiane: semplicemente, cadrebbero come mosche, dal momento che appare insostenibile una nuova crisi del debito, successiva a una recente e fortissima, immersa per giunta in un periodo di stagnazione-deflazione.
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