Chi più chi meno, tutti, tra gli analisti, sono concordi nell’affermare che la recessione è finita. Certo, da qui a parlare di crescita ce ne vuole, e infatti si parla di crescita lentissima o addirittura di stagnazione. Ma è certo che il segno meno è ormai un ricordo. E se non fosse così? Se negli anni a venire l’Italia dovesse sopportare un altro biennio di recessione?
E’ questo lo scenario a cui l‘Autorità Bancaria Europea sta preparando le banche italiane. A dire il vero, si tratta di una simulazione, di un esercizio all’insegna del pessimismo. Non è un capriccio, bensì una metodologià ben precisa. L’ente di supervisione è stato incaricato di verificare le capacità di resistenza delle banche italiane (come anche di quelle tedesche, francesi, spagnole etc). Questa verifica si svolgerà attraverso una serie di stress test che, appunto, si concentrano sulla sperimentazione simulata dei “peggiori scenari possibili“.
E lo scenario peggiore, in Italia, consiste in una recessione sostenuta anche nel prossimo biennio. Gli analisti della Ue stanno preparando uno stress test molto intenso che prevede un Pil al -0,9% per il 2014, al -1,6% nel 2015 e al -0,7% nel 2016. Tutto ciò in luogo delle stime, ben più felici, attualmente date per buone proprio dall’Ue: +0,6 +1,2 +1,3,
Lo stress test prevede anche un aumento dello spread. Non altissimo, a dire il vero. Se fosse veramente alto, dunque ai livelli del 2011-2012, sarebbe inutile testare le banche italiane: semplicemente, cadrebbero come mosche, dal momento che appare insostenibile una nuova crisi del debito, successiva a una recente e fortissima, immersa per giunta in un periodo di stagnazione-deflazione.