Ottanta euro in più nella busta paga dei lavoratori. E’ questa la promessa più importante pronunciata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ovviamente, questa cifra è frutto di una media del contributo che lo Stato trasferirà ai lavoratori.
Il tempo stringe, anche perché l’ex sindaco di Firenze ha dettato un calendario assai ristretto. In buona sostanza, già da maggio le buste paga saranno più pesanti. Non stupisce, dunque – anzi era abbastanza atteso – che il Ministero dellEconomia sia già al lavoro sul decreto legge. La sua redazione si sta rivelando niente affatto facile, anche perché di questi tempi trovare le risorse è un’impresa ai limiti del possibili.
Occorrono 10 miliardi all’anno, 7 solo nel 2014 (le prime quattro mensilità non sono coperte dal provvedimento).
La maggiori perplessità e i più accesi interrogativi riguardano le copertura. Queste verranno soprattutto dal taglio alla spesa. Si conoscono solo un numero non completo di voci. Eccole.
Un miliardo verrà dalla riduzione dei trasferimenti alle imprese, soprattutt a quelle legate al mondo dell’autotrasporto.
Un altro miliardo giungerà dalla riduzione degli acquisti di beni e servizi da parte dello Stato.
500 milioni giungerà dal taglio degli stipendi dei dirigenti della pubblica amministrazione.
Un miliardo dovrebbe anche provenire dalla riduzione della spesa per la sanità, ma si tratta solo di un’ipotesi (anche perché una tale misura creerebbe non pochi malumori). Sicuramente, però, si agirà sulla spesa farmaceutica.
2,2 miliardi arriveranno dalla riduzione degli interessi sul debito che, come ormai tutti sanno, sono scesi di qualche centinaio di punti (attualmente siamo abbondantemente sotto i 300).