Il mercato immobiliare italiano versa in una situazione difficilissima. Calo vistoso delle compravendite e, ora, calo dei prezzi. Certo, quest’ultimo particolare rivela un avvicinamento concreto tra domanda e offerta ma la classica luce in fondo a nulla, seppur già visibile, è ancora lontana.
In Italia, compravendite sono calate in un anno del 9,7%. A Milano, invece, sono aumentate dello 0,1%. E se si prende a termine di paragone il 2012, l’aumento è addirittura del 9,4%.
I prezzi, poi, sono scesi anche a Milano, ma di poco. Comprare un immobile a Milano costa oggi, rispetto al 2013, il 3,2% in meno. Ci sono certe zone però che hanno fatto segnare un aumento dei prezzi, e sono: Solferino-Corso Garibaldi, Pisani-Gioia-Baiamonti e Sarpi-Procaccini.
Secondo Osmi, a spingere in avanti il mercato immobiliare milanese è stato l’EXPO. Le trasformazioni che stanno avvenendo in città e il richiamo internazionale che sta suscitano, hanno convinto molti investitori stranieri a comprare all’ombra della Madonnina.
Non a caso, i confini di questa “isola felice” coincidono con i confini del Comune. Altrove, nelle altre province della Lombardia, la crisi immobiliare imperversa con tutte le sue forze (compravendite scese del 15%).
Un altro confine, questa volta interno, è data dall’utilizzo e dalla natura degli immobili. Infatti, i numeri confortanti della Osmi riguardano solo l’edilizia residenziale e non quella commerciale e strumentale: questa è in crisi anche a Milano, con numeri e cifre in linea con la media italiana.
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