La questione “tasse casa” è molto spinosa in Italia. In primis perché è diventata un vero e proprio feticcio di alcune parti politiche, che su di essa hanno improntato campagne elettorali in grado di esacerare gli animi e compromettere la percezione del cittadino. In secondo luogo, perché il balletto di cifre e di modifiche non ha fatto altro che peggiorare il quadro e renderlo più incerto, provocando malumori a tutti i livelli.
Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ha posto l’accento sui continui cambiamenti, incapaci di modificare la sostanza ma solo di aggiungere confusione a un quadro già precario. “Negli ultimi due anni il balletto delle tasse sulla casa ha prodotto solo maggiori difficoltà per le famiglie e per le imprese del settore, tutto ciò mentre l’emergenza abitativa aumenta pericolosamente ed è ormai un allarme sociale. Non si possono prendere in giro i cittadini, il balletto di sigle, cifre e aliquote deve fermarsi”.
Corrado Sforza Fogliani di Confedilizia, invece, ha insistito sul fatto che, nei fatti, il 2014 vedrà un aumento del prelievo sui proprietari di casa “Sulla base del disegno di legge di stabilità la proprietà edilizia pagherà, nel solo 2014, quasi 24 miliardi di euro nel caso in cui tutti i Comuni applichino l’aliquota minima della TASI, e addirittura 27 nel caso in cui i Comuni applichino l’aliquota massima. Cifra alla quale si aggiungono i 500 milioni di gettito che il Governo prevede di ottenere dalla tassazione delle case non affittate. Le maggiori imposte relative agli anni 2012-2014 per effetto dei moltiplicatori Monti e dell’istituzione della TASI ammonterebbero a 39,9 miliardi nell’ipotesi minima e a 43,1 miliardi nell’ipotesi di applicazione dell’aliquota massima da parte dei Comuni.”
Concetto ribadito da Franco Repetto, Presidente della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). “Siamo di fronte ad una Legge di Stabilità inaccettabile: una vera e propria maxi stangata sulla casa. Così, si continua a penalizzare i cittadini italiani, le famiglie e i contribuenti onesti. Si mette mano alle tasche e ai risparmi di anziani e giovani indiscriminatamente e si mortificano le piccole e medie imprese costrette a pagare, in tempo di crisi, ancora di più rispetto a quanto si pagava con la vituperata Imu, già con il governo Monti”.
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