Il Governo ha deciso un aumento dell’aliquota della Iuc. La ragione di ciò va rintracciata, secondo le fonti ufficiali, nella necessità di assegnare ai Comuni risorse sufficienti affinché questi procedano con le detrazioni, senza che questo pesi in qualche modo sulle casse dello Stato. Una decisione, questa, che non ha trovato il consenso delle parti in causa, a eccezione dei Comuni i quali, attraverso la mediazioni dell’Ance, avevano condotta una battaglia proprio per l’aumento dell’aliquota.
In questi giorni si era parlato di un aumento nell’ordine di un punto per mille. Il Governo ha stabilito, però, che l’aumento debba essere dell 0,8. L’aliquota massima, quindi, è ora del 3,3. Quanto costerà questo ai cittadini? E’ un calcolo molto difficile da fare perchè, effettivamente, alcuni beneificieranno del provvedimento (presumibilmente chi in passato delle detrazioni) ma, appunto, non si sa chi e in che misura, visto che sarà tutto demandato alle amministrazioni locali.
Ad ogni modo, alcune associazioni stanno in queste ore tentando di realizzare un calcolo che rispecchi, quanto più fedelmente possibile, ciò che accadrà nel 2014.
Il sindacato Uil ha dichiarato che, stando ai loro studi, l’aumento medio per le famiglie che non beneficieranno delle detrazioni, sarà di 40 euro. Si tratta di una stima media, soggetta – come accennato sopra – alle modulazioni decise dalle singoli amministrazioni. La Uil ha anche calcolato che l’aumento interesserà il 70% delle famiglie. Per questi, l’imposta sulla prima casa nel 2014 sarà più “salata” rispetto a quella pagata nel 2012. Il 2013 non fa testo a causa della decisine, una tantum, di sospendere il prelievo.