In questi giorni il Governo sta discutendo con le amministrazioni locali, rappresentate dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), del possibile aumento dell’aliquota massima della Iuc. Si pensa a un’aumento di un punto per mille.
E’ questo il prezzo da pagare per avere le detrazioni. Ai Comuni è stata ufficialmente demandata la responsabilità di decidere, in maniera autonomia, le detrazioni. Peccato, però, che manchino le risorse. Si parla di 1-1,2 miliardi attualmente impossibili da reperire, visto che buona parte delle amministrazioni ha già alzato l’Irpef al massimo. Dunque, l’unica speranza è l’innalzamento dell’aliquota massima della Iuc.
Il rischio, però, è che questo nuovo provvedimento del Governo permette ad alcune amministrazioni di “giocare sporco”, ossia di aumentare la Iuc anche qualora non ce ne fosse bisogno, per il solo scopo di rimpinguare le casse comunali.
La soluzione potrebbe essere quella di vincolare l’aliquota massima a una condizione specifica: l’istituzione delle detrazioni. In buona sostanza, un Comune può imporre l’aliquota massima se e solo se, contemporaneamente, istituisce le detrazioni per le fasce più deboli.
Allo scopo di rendere tutto più omogeneo, si sta pensando anche all’utilizzo di un modello di detrazioni uguale per tutti i Comuni. Il modello è assai simile a quello utilizzato negli ultimi tre anni, ossia detrazione fissa per la prima casa di 200 euro (vincolata al reddito), più 50 euro per ogni figlio a carico.
Non rimane che aspettare le prossime mosse del Governo, che è chiamato a fare presto visto che il 2014 è già arrivato e si avvicina la data di scadenza per il pagamento della prima rata.