L‘evasione fiscale è uno dei problemi atavici dell’Italia. Ogni anno centinaia di miliardi vengono sottratti al fisco e, di conseguenza, anche allo Stato Sociale, che non riesce a erogare servizi in modo efficace e diffuso.
La l’evasione fiscale, in Italia almeno, produce alcune distorsioni che sono paradossali, che aggiungono – a questa piaga – oltre al danno anche la beffa.
Il Fatto Quotidiano ha sintentizzato questo problema con una frase a effetto: “Ogni anno chi non paga le tasse ottiene 2 miliardi in servizi sociali”.
Il ragionamento è semplice. Gli evasori sono tali perché non dichiarano i loro redditi, ma se non li dichiarano risultano indigenti e quindi hanno, per lo Stato, diritto ad alcuni servizi.
A fare luce anche dal punto di vista numerico su questo paradosso è stata l’Associazione per la Legalità e l’Equità Fiscale. Una sua indagine ha rivelato che dei 10 miliardi stanziati addirittura 2 vanno agli evasori.
Un esempio è particolarmente sconcertante. Ammettendo l’esistenza di due famiglie identiche per composizione e reddito, di cui una evade e l’altra no, si scopre che la famiglia “illegale” acquisisce il 70% del denaro in servizi sociali in più rispetto alla famiglia “legale”.
La conclusione dell’Associazione per la Legalità e l’Equità Fiscale non lascia adito a dubbi: “Oltre a non concorrere a sostenere le spese dello Stato, ottengono un vantaggio nell’accesso ai servizi erogati in base all’Indicatore della situazione economica equivalente e quindi scavalcano nelle graduatore i contribuenti che dichiarano tutto regolarmente”.