Un pesante velo di incertezza avvolge la discussione sulla Iuc, la nuova tassa sulla casa. Il 2014 è arrivato, ma ancora non si conosce il peso effettivo dell’erede dell’Imu, anche perché il Governo sta pensando di aumentare ulteriormente l’aliquota (leggi qui per saperne di più).
Questa confusione esercita influenze negative sui Comuni, che si trovano a dover “fare i conti” senza nessun dato certo tra le mani. Alcuni stanno aspettando, nell’attesa di agire con frette e, di conseguenza, male. Altri, invece, stanno pensando di imporre soluzioni che vanno contro i cittadini ma che si rendono praticamente obbligati.
A questa seconda corrente appartengono quei Comuni che stanno progettando una rata unica per pagare la Iuc. Il perché è semplice. In caso di rateizzazione, la prima rata andrebbe pagata a inizio anno, e con il clima di incertezza tutt’ora diffuso, non ci sarebbe sufficiente margine di tempo per decidere detrazioni e aliquote.
Tra i primi Comuni a dichiarare di stare pensando a questa soluzione spicca Genova. L’assessore all’economia Miceli ha espresso tale intenzione nel corso di una intervista a Repubblica. In quell’occasione ha rivendicato la necessità dell’aumento dell’aliquota, affinché a pagare non siano anche chi, negli anni passati, aveva diritto alle detazioni.
“I Comuni italiani sono in subbuglio e come Anci hanno chiesto al governo di aprire un confronto per rivedere in maniera globale la tassazione sulla casa. Temono anche che se le aliquote restano all’1 per mille come sono state per ora definite, manchino quattrini nelle casse delle civiche amministrazioni e rischino di saltare le esenzioni: i Comuni sarebbero costretti a far pagare chi finora non pagava l’Imu”.