Quando Enrico Letta dichiara che il suo Governo ha avuto il merito di non aumentare le tasse, può darsi sia sincero. Anche perché, ad aumentarle, ci hanno pensato i Comuni. In alcuni casi, sia chiaro, le amministrazioni comunali non hanno potuto fare altrimenti. Dopotutto ai sindaci non innalzano la pressione fiscale per il semplice gusto di farlo, ma perché lo Stato taglia loro i trasferimenti e quindi da qualche parte bisogna pure far cassa.
Il troppo stroppia, però, e se ne stanno accorgendo i primi cittadini di tutta l’Italia. L’ultimo episodio, molto emblematico, riguarda la Tares. Sotto l’albero i contribuenti non hanno trovato solo doni ma anche una stangata “epocale”. La tassa sui rifiuti mediamente è raddoppiata, con punte del +140% registate in particolare a Trapani, Pescara e Reggio Calabria. Un tributo impossibile da accettare per i cittadini a causa di tutta una serie di motivi. A pesare sulla legittimità della tassa non è solo la sua consistenza ma anche e soprattutto il contesto al quale è collegata. A Reggio Calabria, ad esempio, a fronte della Tares più alta d’Italia, i cittadini si trovano l’immondizia per le strade.
E’ ovvio che, in una situazone come questa la Tares venga percepita solo come una scusa per far cassa, e non come un legittimo contributo alla regolare erogazione dei servizi.
Immancabili, dunque, le proteste, oggi più accese che mai. Mentre a Pescara tutto sommato si registra una situazione di tranquillità, a Trapani e a Reggio Calabria, che vivono tutti i giorni l’emergenza rifiuti, i cittadini sono scesi in strada.
Nel Comune siciliano la protesta reca la firma dei forconi, che con i loro trattori hanno invaso le tangenziali. A Reggio, invece, è la gente comunea manifestare, soprattutto pensionati che sarebber costretti a pagare, addirittura, una Tares che supera pure del 20% la loro pensione.
Nella cittadina calabrese si sta procedendo anche per vie legali. Durante una manifestazione organizzata dal Movimento 5 Stelle, che ha portato in piazza un migliaio di persone, è stato deciso di denunciare il fatto alla Prefettura, poiché una norma del 2011 dichiarerebbe illegale la Tares così come è stata recapitata alla cittadinanza. Questa norma prevede che nei Comuni dove si sono registrati disservizi, la tassa sui rifiuti non debba superare il 20% della sua “forma normale”.