La lotta all’evasione è una priorità. Ogni anno, 130 miliardi vengono praticamente sottratti alle casse dello Stato. Come tutti sapranno, il Governo ha pensato, qualche anno fa, all’istituzione del redditometro, un sistema in grado di rintracciare automaticamente e con efficacia gli evasori fiscali. Sarebbe dovuto entrare in funzione parecchio tempo fa, ma il Garante della Privacy ha imposto la sospensione e ha effettuato alcune verifiche su quei punti critici che, secondo alcuni, configuravano gravi distorsioni e violazione della privacy.
Il Garante della Privacy ha applicato alcune modifiche, sicché il redditometro può partire. La data non si conosce ancora, ma si pensa ai primi tre mesi del 2014.
Tra le novità più importanti, c’è la rinuncia alle medie Istat. Il redditometro così come era stato pensato dalla Agenzia delle Entrate si basava sui consumi “prevedibili” delle famiglie, suddivise per tipologie di reddito. Presuntivamente si associava a una famiglia con risorse “x” una quantità di consumi pari a “x’ “, e a una famiglia con risorse “y” una quantità di consumi pari a “y’ “. Quindi, se un nucleo familiare si scostava dal valore assegnata alla sua categoria, finiva sotto indagine. Il garante ha dichiarato che tale metodo contemplea un margine di errore troppo elevato, e rischia di compromettere l’esercizio delle libertà personali.
Il capanello d’allarme, quindi, scatterà, semplicemente, quando i consumi annui di una famiglia superano del 20% i valori suggeriti dall’Isee da essi dichiarato. In questo modo, comunque, a finire sotto la lente di ingrandimento saranno 4 milioni di italiani. Un numero incredibilmente, se si considera che nel 2013 i controlli sono stati appena 35mila.
Verranno considerato svariati consumi, anche quelli sotto i 100mila euro. Grande importanza, qui, riveste il tema della casa. L’acquisto di un immobile è ritenuto attività potenzialmente sospetta. Dunque, prima di comprare casa, accertati di poter dimostrare dove avete preso tutti quei soldi.