Tarsu, Tia 1 e Tia 1. Guida per districarsi nel mondo delle tasse sui rifiuti

Uno dei grandi temi, che giace ignorato da anni, è quello della semplificazione normativa. Troppe tasse, poco chiare e, ovviamente, molto pesanti. Tra i settori maggiormente colpiti da queste distorsioni c’è quello dei rifiuti. Le tasse sui rifiuti sono tante, alcune di essere poco regolamentate, in procinto – grazie alla prossima Legge di Stabilità – di subire nuove importanti modifiche.

Il panorama attuale è caratterizzato da tre tasse. La Tarsu, la Tia 1, la Tia 2.

Tarsu

tassa sui rifiutiE’ la tassa sui rifiuti solidi urbani. Si paga tenendo conto delle dimensione dell’edificio e non sull’effettiva produzione di spazzatura. L’aliquota è flessibile, le amministrazioni locali possono muoversi entro un certo intervallo. Generalmente, per i fabbricati a uso abitativo (le case), il contribuente è costretto a pagare da 1,5 a 3 euro al metro quadrato (quindi mediamente 261 euro all’anno). Per i fabbricati a uso commerciale, come i negozi, il tributo è di circa 5 euro, ma si può arrivare anche a 8.

Tia 1

Questo tributo è stato pensato per legare il prelievo fiscale all’effettiva produzione di spazzatura. Il principio è quello del “più sporchi più paghi”. Attuare la Tia 1 è difficile perché occorrono strumenti e procedure di misurazione di cui molti comuni sono sprovvisti, quindi questa tassa è poco applicata.

Un altro problema legata alla Tia 1 è che viene considerata dall’amministratore come una tariffa, quindi sottoposta all’applicazione dell’Iva. La Corte Costituzionale, però, ha dichiarato che si tratta di una tassa vera e propria, e quindi decade il discorso dell’Iva. Per questo i contribuenti ne hanno chiesto il rimborso e hanno aperto una procedura penale a riguardo.

Tia 2

Questo tributo è ancora più raro della Tia 1. A differenza di quest’ultimo, è dichiaratamente una tassa, quindi è senza Iva. E’ nata per compensare la scarsa applicabilità della “1”, e infatti alla misurazione è sostituita la stima della produzione dei rifiuti. In genere il tributo è i 80 centesimi di euro a metro quadro.