Confedilizia è stata tacciata spesso di fare catastrofismo, di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e di criticare a priori le scelte del Governo. Ammesso e non concesso che queste accuse siano fondate, è legittimo un po’ di pessimismo da parte di un’associazione che ha visto il suo mercato di riferimento crollare sotto i colpi della crisi me anche (e soprattutto) delle politiche fiscali degli ultimi anni.
Confedilizia è in verità un soggetto costruttivo e propositivo. Ciò è palese oggi più che mai: sul sito dell’associazione è visibile un comunicato stampa che contiene le proposte per risollevare il mercato immobiliare. Questo, secondo Confedilizia, versa ancora in una situazione miservole ma è lungi dall’essere morto. Dunque, si può ancora intervenire. Ecco come.
1. Ripristino le deduzioni Irpef al 15% per i redditi da locazioni. Oggi, per effetto di un decreto del 2012, sono solo al 5%.
2. Esenzione Imu per gli immobili non venduti, in modo da eliminare un fattore nocivo al mercato.
3. Flessibilizzazione dei canoni di locazione, soprattutto per quanto riguardo la durata. L’attuale normativa, infatti, non stimola la concorrenza.
4. Aliquota al 4 per 1000 dell’Imu sugli immobili locati, in modo da favore la risoluzione dell’emergenza casa.
5. Eliminazione dell’Irpef per gli immobili non locati.
6. Semplificazione della cedolare secca e ampliamento del range di situazioni in cui può essere applicata.
7. Modifica della normativa che regola i lavori negli spazi condominiali. Il legislatore prevede attualmente che per dare il via a un lavoro sia necessaria la costituzione di un fondo ad hoc da parte di tutti i condomini. In questo periodo molte persone non riescono ad arrivare alla fine del mese, quidi la maggior parte dei lavori condominiali sono addirittura bloccati.