Alla fine il Governo è riuscito a mantenere la promessa fatta agli italiani con l’annullamento della seconda rata Imu, prevista il prossimo 16 dicembre, ma a quali condizioni?
La copertura per evitare il pagamento della tassa sulla casa è stata quasi del tutto “racimolata”, ma mancano ancora circa 300 milioni di euro che da qualche parte dovranno uscire….
Contribuenti italiani in guardia, dunque, perché non è detto che tutti potranno tirare un respiro di sollievo, infatti i proprietari di prime case (escluse quelle di lusso) saranno esentati a condizione che il proprio immobile non sia ubicato in uno dei Comuni in cui l’aliquota 2013 supera lo 0,4%.
Sono 600 i Comuni in cui essi saranno chiamati a versare la differenza fra la metà dell’importo pagato nel 2012 e la metà di quello che avrebbero dovuto pagare nell’anno in corso.
Ciò vuol dire che entro il 16 gennaio prossimo, coloro i quali avranno versato, ad esempio, 150 euro di Imu nel 2012 e nel 2013 avrebbero dovuto pagarne 180 euro, saranno chiamati a versare al Comune di residenza la differenza, ovvero 15 euro (180 – 150 = 30:2= 15).
Ma le sorprese per le famiglie italiane non finiscono qui, perché gli stessi Comuni hanno comunque tempo fino al 9 dicembre per apportare ulteriori cambiamenti delle aliquote Imu.
Anche i fabbricati rurali ed i terreni coltivati saranno esentati dal pagamento della seconda rata Imu, mentre quelli lasciati incolti saranno soggetti al versamento dell’imposta entro il 16 dicembre.
La cancellazione della seconda rata Imu sembra destinata a rivelarsi una nuova grande “beffa”!