“Lasciate ogni speranza, o voi giovani che cercate di comprare casa”. Con questa frase il Fatto denuncia l’impossibilità per i giovani di comprare casa, specie attraverso il mutuo, nonostante il Fondo creato ad hoc ormai qualche anno fa.
Le cause, quelle non direttamente imputabili al Governo, sono risapute: il credit crunch, che stringe i cordoni della borsa in mano alle banche; la crisi, che rende instabile il mondo del lavoro, precarizza i lavoratori che quindi non possono offrire agli istituti le garanzie che cercano; la mancanza di liquidità sufficiente per compensare quella porzione di valore dell’immobile naturalmente non coperto dai mutui.
La stessa Giorgia Meloni si è giustificata durante un’intervista andata in onda su Report. In breve, ha dato la colpa alle banche. L’ex ministro, oggi leader del partito di destra Fratelli d’Italia, ha spiegato che quando i giovani vanno agli sportelli e chiedono del Fondo, dall’altro lato rispondono che semplicemente non esiste, evidentemente mentendo, e invece chiedono garanzie e garanzie senza alcuna agevolazione.
Va considerato un altro fattore: la ristrettezza dei requisiti. Sono tanti, e non sono in molti a possederli. Il Fondo è teoricamente disponibile solo alle coppie che abbiano meno di 35 anni di età e meno di 35mila euro di Isee. Infine, almeno un componente della coppia deve lavorare con un contratto atipico. Insomma, deve essere precario.
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