Il volto di Equitalia diventa più umano. L’ente di riscossione debiti ha ora meno margini di azione, merito di una misura che ha trovato compimento proprio ieri, 6 novembre, grazie all’approvazione di un decreto attuativo. Chi detiene un debito può, a certe condizioni, pagare in 120 rate.
E’ iniziato tutto il 21 giugno con il famodo Decreto del Fare che, tra le altre cose, conteneva provvedimenti riguardo proprio Equitalia. La discussione sul tema, comunque, è annosa e procede da tragici fatti di cronaca (famiglie sfrattate, impreditori suicidi etc). Ad ogni modo, gli articoli sulla rateizzazione necessitavano di alcuni decreti attuativi, e questi sono stati approvati ieri. Ecco di cosa si tratta.
Il Governo stabilisce la possibilità di rateizzare il proprio debito seguendo due procedimenti. Il primo è ordinario, e impone un pagamento a rate fino a 72 soluzioni mensili. Il secondo è “straordinario”, e consente un pagamento fino 120 soluzioni mensili. Il requisito principale per accedere al procedimento straordinario è l’esistenza di “oggettive condizioni di sofferenza economica”, come già stabilisce articolo 19 del Dpr 602/1973.
Un’altra novità è l’inclusione, tra i possibili fruitori, anche di chi ha già usufruito o sta usufruendo della rateizzazione lunga,a 72 mesi.
Stabiliti anche alcuni limiti di esazione, che riguardano principalmente gli interessi. Una famiglia non potrà pagare, in interessi, più del 20% del proprio reddito mensile. Per le aziende, invece, è stato stabilito il limite del 10% del valore di produzione.
Il debitore può richiedere la rateizzazione a 10 anni seguendo lo stesso procedimento che si riferisce alla retaizzazione “tradizionale”. In aggiunta, però, deve rilasciare una dichiarazione di “oggettiva difficoltà economica”. Sarà comunque Equitalia a stabiliare l’idoneità del debitore. Fermo restando, ovviamente, che questi venga dichiarato solvibile dalla stessa agenzia di riscossione.