Comprare casa al giorno d’oggi, con la crisi che morde e i posti di lavoro che saltano con facilità, è praticamente un salto nel buio. E poco aiutano le banche, che fanno estrema fatica a finanziare famiglie e imprese, quindi anche a concedere i mutui.
In questo quadro certo non confortante, quello dell’asta giudiziaria si configura come uno strumento da prendere in considerazione. Particolarmente appetibile si rivela quando l’immobile giunge alla terza chiamata, che è l’ultima, dunque svalutato – secondo le norme vigenti – almeno del 25%. Il legislatore stabilisce anche l’istituto della conduzione di asta… A distanza.
E’ possibile infatti partecipare e portare a termine un acquisto anche se, in quel momento, si è in un altra città o comunque lontani dal luogo in cui l’asta viene battuta. Ciò che occorre è un notaio e una persona che possa fungere da delegato. Perché, in verità, partecipare a distanza vuol dire mandare un altro a partecipare al posto nostro, ma in nostra vece. I termini che indicano i protagonisti della questione sono, ovviamente, tecnici.
Mandante: colui che acquista l’immobile.
Mandatario: colui che partecipa all’asta a nome del mandante.
Procura speciale: il documento che certifica la qualifica di mandatario.
La procura speciale è obbligatoria. Va redatta dal mandante presso un notaio. Sono necessari, ai fini della sua redazione, documento di identità, codice fiscale, dati del bando (devono essere precisi, pena l’invalidazione del documento). Va segnalato, infine, la cifra massima che il mandante intende spendere. Ovviamente, oltre quella, il mandatario non si può spingere.
I prezzi per realizzare una procura speciale si aggirano intorno ai 100 euro ma in genere il range è di 80-120 euro, marca da bollo (da 16,82 euro) esclusa. Per il resto, valgono le regole dell’asta. E’ obbligatoro il versamente di un decimo della base a mo’ di caparra. I pagamenti possano partire anche dal mandatario.