“Il nuovo provvedimento abbia al suo centro il rilancio dell’housing sociale e le nuove politiche per l’affitto ed è servito per discutere i punti di intervento, facendo quadrare i conti nel rispetto del patto di stabilità interno“. Con questo auspicio Graziano del Rio, ministro per gli Affari regionali, ha aperto la Conferenza Unica Stato-Regioni incentrata, questa volta, sulle politiche per la casa.
Ma, in concreto, cosa si è deciso? Al Governo e alle amminsitrazioni la cittadinanza chiedeva la risoluzione dei tanti vulnus che affliggono le pratiche abitative in tutta Italia. Problemi che hanno portato decine di migliaia di persone a protestare proprio nel giorni della Conferenza.
Ebbene, qualche orientamento, inutile negarlo, lo si è prodotto. Sarà la cittadinanza a giudicare l’esito dei lavori.
Il primo intervento riguarda la cedolare secca, ormai un’alternativa sempre più considerata dai locatori e locati. Attualmente, essa prevede un’aliquota del 19% per i canoni concordati e del 21% per i canoni liberi. Il decreto Imu, giù varata nelle sedi istituzionali, prevede invece una cedolare secca per i canoni concordati stabile al 15%. In Conferenza si è discusso dell’opportunità di un ulteriore sforzo: si vorrebbe una cedolare al 15%. Le associazioni dei costruttori, parallelamente, hanno chiesto una modifica anche al 21% che riguarda i canoni liberi.
Durante la Conferenza si è anche parlato delle politiche di sostegno agli affitti. La Legge di Stabilità, così come è stata licenziata dal Consiglio dei Ministri, prevede lo stanziamento di 140 milione. 100 andranno agli affitti tout court, e 40 alle famiglie morose, ma che hanno sempre pagato. Queste poche decine di milioni sono dunque riservati a coloro che si vedono impossibilitati a pagare per la perdita di un lavoro o per episodi strettamente legate alle difficoltà economiche del paese. In Conferenza, si è discusso di aumentare lo stanziamento e delle coperture necessarie.