Il Fisco inizia a fare sul serio, dal prossimo 31 ottobre gli istituti di credito saranno tenuti alla comunicazione dei dati riguardanti i propri clienti; una misura attivata per contrastare le frodi a danno dello Stato e che ancora una volta crea non poche polemiche.
Esso, dunque, conoscerà tutte le movimentazioni di conti correnti, carte di credito, bancomat, certificati di deposito, buoni fruttuiferi, operazioni extra-conto; restano fuori i movimenti legati a finanziamenti, crediti e fondi pensione.
Ma niente paura, perché questi ultimi saranno oggetto di verifica da parte del Redditometro, altro strumento studiato per combattere l’evasione fiscale.
La notizia di certo era già nota ai correntisti italiani, ma la vera novità consiste nel fatto che il Fisco ficcherà il naso anche nel nostro passato finanziario, infatti le banche fra qualche giorno comunicheranno in maniera dettagliata il numero e la tipologia di conti correnti aperti entro l’anno 2011.
Dal prossimo anno, invece, toccherà alle medesime informazioni inerenti il 2012 e nel 2015 quelle del 2013 e così via.
Il Fisco, in tal modo, sarà messo al corrente dei nominativi di persone fisiche o società che operano sui conti correnti, dei dati riguardanti il saldo iniziale e finale degli stessi e di tutte le movimentazioni eseguite nell’anno.
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