La preoccupante flessione delle compravendite immobiliari in Italia è anche colpa dei Tassi sui mutui. Del resto la classifica europea in cui l’Italia è in testa non ci fa certo onore: i tassi sui mutui più alti d’Europa 3,53% rispetto alla media della zona euro di 2,87% con uno spread (differenza) di 66 punti. Insomma un primo posto ambito da nessuno, niente di cui vantarsi.
La performance del mercato del mattone in generale è stata deludente e sicuramente la difficoltà di ottenere un mutuo per l’acquisto dell’immobile ed i tassi elevati hanno una buona parte in tutto ciò. La flessione del numero di mutui e finanziamenti concessi tra 2011 e 2012 è stata superiore al 37,4% mentre ancora nel giugno 2013 il calo su base mensile è stato dello 0,8%. Poco direbbe qualcuno, senza però sapere che in Europa è in atto una “ripresina” dalla crisi e che molti Paesi tornano a crescere partendo proprio dai mercati immobiliari. Per questo il numero di mutui e finanziamenti nello stesso mese è cresciuto in Francia del 2,7%, in Germania del 2,1% e solo in Spagna la situazione è peggiore che in Italia: meno 3,8%.
Torniamo quindi al vecchio ritornello in voga nel 2011: la crisi è colpa delle banche? Si e no.
È colpa delle banche che riescono a fare pressione sui Governi per mantenere alto il loro livello di profitti e basse le loro reali responsabilità fiscali e sociali (in casi di crack o speculazioni ai danni dei contribuenti). È colpa però anche di Governi miopi e poco lungimiranti e anche di cittadini poco attenti ed informati che per troppi anni prima della crisi si sono adagiati sugli allori, cullandosi su un Italia che non stava andando affatto bene, ma che era andata così bene in passato che pensava di poter campare di rendita.
Il problema dei tassi dei mutui più alti d’Europa, record italiano dal 2012, è stato giustificato dall’ABI con la situazione economica attuale, in cui i ricavi per la banche che finanziano i mutui con obbligazioni sono scesi proprio a causa del famigerato spread con i Titoli di Stato Tedeschi. Difatti se lo Stato Italiano è costretto a pagare interessi elevati sui propri titoli di Stato, le banche per essere competitive devono fare altrettanto altrimenti ogni privato cittadino troverebbe più conveniente comprare titoli di Stato Italiani. Pagare più interessi ha fatto quindi calare gli introiti per le banche, con un margine che comunque non ha raggiunto la percentuale sugli interessi delle obbligazioni da coprire. Secondo l’ABI poi, in una lettera invitata alla Stampa dal vicepresidente Camillo Venesio, il guadagno delle banche italiane sui mutui è solo l’1% e che negli anni passati addirittura hanno concesso mutui “in negativo”.
Che sia tutta la verità nient’altro che la verità? Che sia stata solo la congiuntura economica internazionale e l’incapacità del Governo di reagire adeguatamente?
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