Da un’analisi di settore svolta dal Comune di Prato, e che probabilmente non rappresenta affatto l’unico caso in Italia, è emerso che le banche hanno erogato mutui “facili” per oltre 200 milioni di euro a commercianti, imprese e piccoli artigiani, non italiani, bensì cinesi.
Lo scalpore della notizia non è tanto nel fatto in se stesso, che in un mondo sempre più aperto e in cui regna il libero mercato, può anche essere normale. La curiosità sta nel fatto che coloro i quali hanno avuto la possibilità di accedere al credito, dichiarano soltanto poche migliaia di euro l’anno al fisco, e sono nelle fasce più a rischio, in merito alla garanzia di copertura del debito del caso.
Che ci sia dietro una sorta di garante occulto, ma affidabilissimo? Come mai le banche erogano soldi a commercianti cinesi apparentemente molto più a rischio di insolvenza, piuttosto che aiutare i piccoli artigiani italiani, che potrebbero incentivare il lavoro e lo sviluppo dell’economia nazionale?
Dall‘analisi delle forze dell’ordine è emerso che dietro questa storia vi è una base di partenza di evasione fiscale, e non solo. E’ curioso il fatto che un’impresa che dichiari circa 10mila euro l’anno, possa pagare oltre 1200 euro al mese di rate. In che modo? Mistero..