Gli spread applicati sui mutui concessi ai privati non accennano ad abbassarsi. I migliori risultati si fermano al 2,8%, salendo al 3% per quelli a tasso fisso. Un quadro di fondo ben poco consolante, per il mercato aperto.
E’ in questa situazione che fa tanto pensare di essere partiti sulla falsariga dell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, solo i dipendenti pubblici ed i pensionati sembrano essere coloro i quali saranno nella posizione di strappare le condizioni migliori a spread agevolati. Questi potranno infatti fare domanda di finanziamento direttamente all’Inps per l’acquisto della prima casa, con tassi molto competitivi rispetto al mercato aperto.
Un tasso fisso, stabilito intorno al 3,75% contro il migliore 5/6% del mercato aperto ed un tasso variabile, dato dalla somma di spread allo 0,9% ed Euribor a 6 mesi che fa risultare il tasso pari all’1,23% contro il quasi 3% del libero mercato. Tradotto in spiccioli, ciò significa che un qualsiasi dipendente pubblico o pensionato spenderà circa 160 euro in meno mensilmente rispetto ad un qualsiasi cittadino che non essendo nella stessa posizione non potrà utilizzare queste condizioni agevolate.
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