Il mercato immobiliare italiano del 2012 si è chiuso nel peggiore dei modi: le compravendite sono crollate, i tempi di negoziazione si sono allungati, e i prezzi hanno intrapreso una fase decisamente calante.
Eppure, nonostante queste valutazioni consolidate non certo positive, non occorre lasciarsi prendere dalla disperazione. Anzi, il 2013 potrebbe essere l’anno della dimostrazione di una certa stabilità e solidità del real estate italiano, non certo paragonabile a quello – ben più sventurato – di Spagna, Irlanda o Grecia.
A ricordarci perchè il mercato immobiliare italiano sia da considerarsi ben più saldo di quello di altri mercati internazionali è Alix Partners, che afferma – in una recente analisi – come il prezzo delle case e il reddito disponibile delle famiglie sia ancora sui livelli di fine anni ’90, e come il rapporto tra il prezzo delle case e il canone di locazione premi ancora le scelte di chi acquista casa, piuttosto che l’affitto.
Il problema del mattone italiano è, semmai, che sono spariti i compratori. Ma, almeno in questo caso, il mercato immobiliare non sembra avere colpe: chiedere al deterioramento della capacità d’acquisto, e alla ristrettezza creditizia agita dalle banche.