Secondo le statistiche di un noto portale online, le richieste di prestiti proprio in occasione delle vacanze sono schizzate a rialzo, udite, anche per effetto del redditometro, il nuovo strumento dell’Agenzia delle Entrate, che in teoria dovrebbe servire a combattere l’evasione fiscale.
Le agenzie di viaggio infatti, a maggior ragione per quel che riguarda le destinazioni più “lontane” e costose, propongono ai clienti di pagare per mezzo di prestiti, in modo da giustificare circa la spesa sostenuta, con l’ausilio di un prestito, ed in modo da non far scattare l’accertamento fiscale. In pratica quindi, pagando un leggero supplemento dato dagli interessi applicati al prestito, il presunto evasore non rischierebbe così profondi accertamenti.
Con un TAEG che sfiora anche il 9%, ed interessi particolarmente cospicui, questo non può far altro che far appunto sorridere le banche, e soprattutto le finanziarie, che si ritrovano così una cerchia di clienti “sicuramente paganti”, e con rientri veramente senza precedenti. E’ questo il costo che sono disposti a pagare i cari “ricchi italiani”, pur di non vedersi frugare informazioni dalle proprie tasche, da parte degli enti di settore? Decisamente. Speriamo che comunque simili accorgimenti vengano tempestivamente arginati, per garantire il sacrosanto principio di equità, spesso sulla bocca di molti, ma mai effettivamente rispettato.