Pochissimi ne sono al corrente, eppure è così, come recita l’ articolo 8, comma 6 della Legge 106/2011, chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile, non superiore ai 200 mila euro, ha diritto a rinegoziarlo ad un tasso fisso.
Come lo stesso Decreto prevede, nella trasformazione da tasso variabile a fisso, quest’ ultimo viene determinato sulla base degli indici IRS, prendendo il minore fra l’ IRS a 10 anni e quello di durata pari a quella residua del mutuo.
Vi è, inoltre, anche la possibilità di di dilazionare la durata del mutuo, purchè quella residua non superi i 25 anni o non sia inferiore a 5.
Possono essere rinegoziati i mutui stipulati per acquisto o ristrutturazione di immobili adibiti ad abitazione e per i mutuatari il cui reddito Isee non superi i 35 mila euro.
Per procedere alla rinegoziazione del proprio mutuo, gli interessati dovranno inoltrare alla propria Banca la domanda corredata da un indicatore Isee, secondo cui il reddito non superi la soglia prevista.
Unico ostacolo è il tempo a disposizione, infatti chi vorrà trasformare il proprio finanziamento ipotecario da tasso variabile a fisso, avrà ancora pochissimi giorni, perchè la data ultima è stata fissata per il 31 dicembre 2012.
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