Secondo quanto si legge in un rapporto diramato dall’Agenzia del Territorio, in collaborazione con il Dipartimento delle Finanze, tra il 2010 e il 2012 le tasse sugli immobili sarebbero complessivamente cresciute di circa 9 miliardi di euro.
Piuttosto facile, ai nostri occhi, ricondurre questo boom del fisco immobiliare all’introduzione dell’imposta municipale unica, che non può che aver pesato in maniera significativa all’interno del ritmo di incremento del prelievo sugli immobili (+ 3 per cento).
Nel 2010, afferma ancora il rapporto, circa il 28 per cento del gettito complessivo derivata dall’Ici (Imposta comunale sugli immobili). A partire dal 2008, in seguito all’introduzione dell’esenzione dell’imposta sull’abitazione principale, il gettito si era invece ridotto a 9,2 miliardi di euro. Con l’introduzione dell’Imu, il 49 per cento del prelievo è invece riconducibile alla nuova imposta.
Il prelievo Irpef è invece sceso del 30 per cento tra il 2010 e il 2012, passando da 9,4 miliardi di euro a 6,6 miliardi di euro.