Secondo il report periodico della Cgia di Mestre, nell’ultimo anno i Prestiti sono crollati di oltre il 4% i prestiti alle imprese, per un ammontare di oltre 41 miliardi di euro.
L’accesso al credito non è stato invece difficile per finanziarie particolari o per la Pubblica Amministrazione, che ha visto schizzare di quasi il 20% le richieste di finanziamenti appunto, erogati per oltre 40 miliardi di euro, dalle banche italiane.
E’ questo il quadro per il settore prestiti, che dopo il concorrente crollo dei mutui, ha fatto segnare un’importante flessione, a dimostrazione che le preoccupazioni delle imprese, sono effettivamente fondate. Richiedere del denaro è ancora oggi impossibile e sono stati molti coloro i quali si sono ritrovati i conti in rosso, o non hanno potuto sviluppare il proprio business, proprio per l’assenza di credito.
Stando al report inoltre, l’aumento dei prestiti delle PA sembra in qualche modo vanificare tutte le misure di austerità prese dal governo, evidentemente in realtà non sufficienti per soddisfare il fabbisogno dello Stato, seppur diminuito, ancora a livelli record.
Cosa succederà non possiamo saperlo, ma nonostante gli stessi autori del report invitino a non interpretare negativamente il dato della PA, un settore che ha bisogno di liquidità e che lo chiede dietro interessi, vuol dire che non è ancora completamente “autosufficiente”. Staremo a vedere cosa succederà e se serviranno a qualcosa gli ennesimi tagli della spending review, che dovrà essere approvata nei prossimi giorni, quanto sembra, con voto di fiducia.