A quali regole di trasparenza la mediazione immobiliare dovrebbe sottostare? La spiegazione ci è prontamente offerta da un approfondimento condotto in tema da Il Sole 24 Ore, a firma Dario Aquaro, secondo cui “l’agente che ha ricevuto l’incarico deve reperire ogni documento e informazione utile e metterli a disposizione del cliente, per dare una visione chiara ed esaustiva dell’affare”.
Di qui la necessità di dover poter fornire “certificati di destinazione d’uso, di destinazione urbanistica, copie conformi di documenti di condoni, concessioni o licenze edilizie, concessioni in sanatoria. E ancora: certificati di abitabilità e agibilità, classe energetica, attestazione di conformità degli impianti, copia delle schede catastali depositate, estratti di mappa, certificati storici, presentazione di nuove schede o frazionamenti da parte di tecnici abilitati, iscrizioni ipotecarie, storici ipotecari”.
Il mediatore deve poi illustrare chiaramente le notizie sulle caratteristiche generali dell’immobile e sulle dotazioni urbanistiche e sociali della zona.
Voi che ne pensate? Quale è stato il vostro rapporto con i mediatori e gli agenti immobiliari con i quali vi siete interfacciati nella gestione di operazioni immobiliari?