Che sia forse per ottenere gli ultimi consensi, o per condannare effettivamente i colpevoli dell’ultima e disastrosa crisi economica, sta di fatto che Obama ha portato in tribunale la Wells Fargo, per presunte violazioni degli accordi sottoscritti con il governo, in merito all’erogazione di circa 100.000 mutui agevolati.
In territorio USA non è la prima volta che istituti di credito e gruppi finanziari finiscono sotto la lente degli inquirenti, e la Fargo è solo l’ultima banca ad essere stata portata in tribunale, con una richiesta di risarcimenti e pagamento di spese consistenti verso lo stato.
Ma nel nostro paese, come mai questo non succede, ed anche quando le banche sono effettivamente colpevoli di qualsiasi cosa, non viene mai condannato nessuno? In Italia si ha un’idea delle banche paragonabile a qualcosa di letteralmente “sacro, intoccabile”, e nonostante vari crack, buchi e capitali bruciati per miliardi e miliardi di euro, nel corso della storia, nessuno dei “pazzi grossi” è mai finito in galera o ha risarcito effettivamente i danneggiati di quanto dovuto.
Che l’USA sia l’esempio da seguire? Decisamente, a maggior ragione in questo periodo di crisi, causato evidentemente da errate e superficiali gestioni degli istituti di credito, che hanno generato la recessione “occidentale” più profonda dell’era moderna.