l’Euribor, il parametro di riferimento per l’erogazione di mutui e prestiti “variabili”, sembra finalmente assestarsi, dopo un periodi di continui cali che hanno fatto raggiungere praticamente i minimi storici dell’euribor a 6 e 3 mesi, utilizzati principalmente come guida per qualsiasi erogazione di denaro, ad oggi.
Tuttavia, come sottolinea anche la Banca d’Italia con uno studio, lo spread applicato dalle banche, ovvero il loro “margine di guadagno” , in sintesi, è praticamente triplicato, e da un dato che si attestava dll’1-1,5% massimo negli scorsi anni, si è arrivati a superare abbondantemente quota 4%, che nel complesso genera tassi di interesse considerati di usura, se paragonati a quelli di qualche decennio fa.
Il -45% di richieste di mutui, confermato anche nell’ultimo mese rispetto al 2011 per esempio, dovrebbe far riflettere molto, ma anche se qualche piccolissimo accenno di cambiamento, le banche continuano ancora in attesa di chissà quale stabilità, non favorendo un credito “giusto” al cittadino, che preferisce attendere.
Cosa succederà? Staremo a vedere se nei prossimi mesi le decisioni della BCE “sbloccheranno” concretamente il mercato, non solo per investitori ma per tutti ovviamente.
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