A seguito di un’analisi approfondita, la Banca d’Italia ha comunicato, come di consueto, una variazione del tasso d’usura applicato ai mutui, che nel quarto trimestre dell’anno, calerà al 10,6%.
Come prevede la normativa infatti, tutte le banche, istituti di credito, o qualsiasi intermediari del caso, sono obbligati a rientrare nel range anti usura, per evitare di essere accusati dell’omonimo reato finanziario e penale. Per quanto riguarda i mutui a tasso variabile, la soglia è scesa all’8,6%, in calo, anche in questo caso, rispetto a periodi precedentemente presi in considerazione.
Il calcolo di questi valori viene solitamente effettuato a seguito di importanti rilevazioni statistiche, come il livello medio degli interessi dell’eurozona o della stessa offerta italiana, e dopo complicati ma necessari meccanismi del caso, viene costantemente aggiornato, per tutelare tutti coloro i quali hanno accesso a prestiti, eventualmente anche fra privati.
In controtendenza, sono invece lievitati i tasti previsti per gli scoperti di conto, adesso pari a 14,74%, per importi inferiori ai 1500€, e pari al 14,78% per cifre superiori. Il calo ha invece “colpito” anche tutte le varie più comuni transazioni finanziarie come crediti personali, leasing, factoring ed altro.
Il prossimo aggiornamento degli indici molto probabilmente avverrà con l’inizio del nuovo anno.