Il pacchetto di provvedimenti della spending review va a impattare pesantemente anche sul mercato immobiliare italiano. L’obiettivo complessivo sembra essere quello di trovare degli spazi da poter collocare in vendita mediante processi di dismissione con modalità tecniche ancora da affinare, potendo in tal modo contribuire al perseguimento della finalità ultima, rappresentata dalla riduzione del debito pubblico.
Di fatti, uno dei primi “comandamenti” della spending review sull’immobiliare è proprio quello della razionalizzazione dei costi, visto e considerato che in tutti gli uffici pubblici dovrà essere applicato un più rigido rapporto tra dipendenti e metri quadri, pari a 1 a 20 o 25. Sembra esser terminata definitivamente, anche per i manager, l’epoca dei maxi uffici dirigenziali.
Novità anche per quanto concerne le locazioni. Dal 2015, infatti, i canoni di locazione della pubblica amministrazione dovranno essere ridotti del 15%. Inoltre, quando possibile, le pubbliche amministrazioni dovranno utilizzare gli stabiliti di enti locali e regioni.
Viene infine semplificato il procedimento di alienazione e di vendita degli immobili militari, anche a privati, grazie agli accordi sottoscrivibili tra gli acquirenti e l’amministrazione della Difesa, immediatamente trascrivibili.
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