La crisi economico finanziaria sta colpendo – pur in maniera differente – tutti i principali comparti di investimento italiani. Tra questi, le performance più gravi sembrano riguardare proprio il settore immobiliare, dove allungamento dei tempi di negoziazione, crollo delle quotazioni e ristrettezze creditizie o contraddistinguere in maniera univoca questo 2012.
Stando ai più recenti dati formulati dall’osservatorio Nomisma, ad esempio, nel corso del primo semestre dell’anno i prezzi sono scesi in media del 2 per cento per quanto concerne le abitazioni usate, e dell’1,8 per cento per il nuovo.
Su base annua, il campione di 13 grandi città preso in considerazione da Nomisma ha registrato un calo medio del 3,5 per cento. In futuro – rivelano le principali analisi previsionali – i prezzi scenderanno ancora lentamente, con una contrazione di 2,4 punti percentuali nel 2013 e di 1,7 punti percentuali nel 2014.
Per quanto concerne le principali cause di questa flessione, Nomisma cerca di indicare tre fattori determinati: il calo delle disponibilità economiche delle famiglie, la stretta creditizia da parte degli istituti di credito nell’erogazione dei mutui, le aspettative di nuovi ribassi delle quotazioni, che spingono a rimandare in futuro le decisioni di acquisto.
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