L’investimento immobiliare è imbattibile. O quasi. Chi ha investito nel mattone appena dieci anni fa, infatti, si ritrova oggi una performance reddituale media del 10 – 15 per cento sul lungo periodo. Più deludente è invece la performance di medio periodo, che sconta gli effetti negativi dell’introduzione dell’imposta municipale unica e, in maniera più consistente, della flessione delle quotazioni immobiliari indotta dalla recente e lunga ondata di crisi economico finanziaria.
Meglio, sicuramente, è andata a chi ha investito nell’oro, con un ritorno del 336,30 per cento. Una prestazione che – già al netto del prelievo fiscale del 20 per cento – risulta essere lusinghiera anche per quanto concerne la redditività a cinque anni: + 117,8 per cento. Per quanto concerne invece l’investimento nel mercato azionario, come è lecito immaginare, la prestazione è fortemente negativa.
Assumendo come riferimento la Borsa di Milano la perdita media a dieci anni è del 46 per cento, quella a 5 anni del 65,8 per cento. Meglio pertanto concentrarsi sul brevissimo periodo, dove la piazza finanziaria italiana, così come quelle del resto del mondo, non manca certamente di offrire interessanti opportunità. Tra i due estremi, titoli di Stato, fondi comuni di investimento, fondi immobiliari.
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