Secondo quanto recentemente affermato dal presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, il mercato immobiliare di Milano presenterebbe una situazione di serio squilibrio, visto e considerato che l’offerta – sia nel campo abitativo, commerciale o terziario – non incontrerebbe più la domanda. Un gap che dovrebbe pertanto poter generare nuovi importi scostamenti nelle quotazioni delle proprietà immobiliari, con entità ancora da interpretare.
Ma quali sono le cause di tale squilibrio? Secondo il presidente Assoedilizia non vi sarebbero grandi dubbi: “Cio’ e’ dovuto alla concomitanza di due fattori: la corsa a costruire pre-Pgt da un lato ed il sopravvenire della crisi economica dall’altro”.
Ne consegue una instabilità del settore, considerato che la crisi sta minando alla base l’intero comparto edilizio, che prima poteva garantire un assetto ordinato degli investimenti immobiliari.
“Leggere cio’ che sta avvenedo ora, non solo nelle aree di nuova costruzione, ma anche all’interno del tessuto urbano consolidato, persino nel centro storico, e’ complicato, anche a causa della complessita’ dei fenomeni e dei processi sociali ed economici in atto. Diciamo anzitutto che la “corsa” a costruire, nella nostra citta’, era stata generata, per un verso dalla prospettiva di una crescita favorevole dei valori di mercato che assicurava una remunerativita’ dell’investimento anche a prescindere dalla redditivita’ del prodotto edilizio” – prosegue il presidente di Assoedilizia – “E per altro verso dall’intento di sottrarsi al “condizionamento” dell’imminente PGT : la sua entrata in vigore avrebbe prodotto un rincaro dei costi costruttivi, data l’onerosita’ dell’acquisizione del surplus dei diritti edificatori, conseguente all’applicazione del principio di perequazione. Il sopravvenire dell’attuale grave crisi economica ha sorpreso tutti gli operatori a meta’ del guado”.