Secondo quanto afferma il bollettino mensile della Banca Centrale Europea, “in Francia e Italia, sull’attività del settore potrebbero pesare anche i provvedimenti tesi al risanamento dei conti pubblici, come l’aumento delle imposte sugli immobili e il graduale rientro delle misure fiscali a favore degli investimenti in immobili residenziali”.
In altri termini, l’introduzione delle tasse sugli immobili – come la “odiata” imposta municipale unica – potrebbe pesare in maniera ancor più incisiva del previsto sull’andamento del settore immobiliare italiano. Il bollettino ricorda come il Tesoro italiano abbia incassato un gettito complessivo pari a 9,5 miliardi di euro per l’acconto di giugno, con un introito complessivo che a fine anno dovrebbe toccare i 20,1 miliardi di euro. Considerato che il target di giugno è stato regolarmente centrato, non dovrebbe essere necessario aumentare le aliquote in vista della rata di dicembre.
“Inoltre, l’attività nei paesi più colpiti dalla crisi del debito sovrano potrebbe essere frenata da costi di finanziamento più elevati e da correzioni nel settore finanziario, mentre in Germania l’attività sarà favorita dai bassi costi di finanziamento” – conclude il documento.
Insomma, il settore immobiliare italiano potrebbe subire conseguenze ancor maggiori di quanto preventivato all’esordio del lancio dell’Imu. Continueremo a informarvi sull’evoluzione del settore.
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