I Centri di Assistenza Fiscale, ovvero i Caf, lanciano segnali preoccupanti per quanto riguarda l’Imu, l’Imposta Municipale Unica. Infatti, a causa di una mancanza di indicazioni, gli esperti propongono per l’acconto di applicare le aliquote di base o di prorogare il termine.
Gli operatori del Caf spiegano in una lettera inviata al sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, che sono 17 milioni gli italiani che sistematicamente chiedono aiuto ai Caf per fare il 730 e genericamente gli impiegati compilano, unitamente alla dichiarazione dei redditi, il modello di versamento dell’Ici, ove dovuta; evitando ai contribuenti la necessità di doversi recare nuovamente presso le sedi per il ritiro del modello nel periodo di massima attività lavorativa degli operatori.
Con la mancanza di una guida precisa a cui rifarsi, non solo i contribuenti si troveranno ad affrontare il doppio di file e pratiche, una per il 730 e una per l’Imu, ma saranno costretti a farlo nella massima attività degli intermediari. Secondo i dati, finora già un milione di italiani avrebbe compilato il proprio 730 al Caf, mentre soltanto il 6% dei Comuni ha deliberato la nuova aliquota per l’Imu e potranno farlo entro il 30 settembre, sempre se verrà approvato l’emendamento proposto al Senato che proroga questo termine da quello iniziale del 30 giugno, mentre il termine della prima rata è fissato al 16 di giugno.
A questo punto i Caf propongono che la prima rata dell’Imu dovuta per l’anno 2012 venga calcolata applicando le aliquote e le detrazioni di base, oppure di considerare un differimento del termine di pagamento della prima rata dell’imposta dovuta per l’anno 2012.
Valeriano Canepari, presidente della Consulta nazionale dei Caf dichiara all’Ansa: ” Auspichiamo una soluzione entro Pasqua altrimenti le difficoltà per contribuenti e operatori saranno veramente difficili da gestire”. Secondo Canepari, una soluzione potrebbe essere trovata come emendamento al dl fiscale al voto delle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Infatti il presidente della Consulta dei Caf evidenzia che, per avere una chiarezza sulla questione del primo acconto dell’Imu, occorre un dispositivo legislativo.
Siccome solo il 6% dei Comuni ha attivato la pratica dell’Imu, secondo Canepari la soluzione potrebbe essere quella di permettere ai contribuenti di pagare l’acconto Imu di giugno (al 50%) partendo dalle aliquote base (7,6 per mille e 3,8 per mille sulla prima casa con la detrazione di 200 euro). Inoltre soggiunge che “se poi entro la prossima settimana arrivasse anche il modello F24 per pagare saremmo in grado di dare la giusta assistenza ai contribuenti, evitando loro una doppia fila e prevenendo un intasamento degli uffici a maggio, mese che rappresenta il picco delle nostre attività”.
Attualmente oltre un milione di contribuenti ha già fatto il 730 al Caf. La maggior parte di loro, circa l’80%, dovrà tornare ai centri di assistenza fiscale dell’Imu e comunque per loro già non è stato possibile avere la dicitura nel 730, che permetta un conguaglio tra Imu e Irpef nel caso in cui al contribuente venga attribuito un credito.
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