Il testo della convenzione parla chiaro: “Condizioni particolari per senatori in carica, cessati dal mandato, gruppi parlamentari, dipendenti in servizio o in quiescenza”.
In pratica, il testo chiarisce quali sono i tassi d’agevolazione di cui possono servirsi chi ha un conto alla Bnl di Palazzo Madama. Inoltre vengono esposti i vantaggi di cui si gode anche al Banco di Napoli della Camera, dove il massimo scoperto va dai 12 ai 20mila euro. Insomma, per un Parlamentare è più facile e conveniente avere un prestito in banca.
Facciamo un esempio: per quanto riguarda il mutuo a tasso fisso a 10, con un tasso irs del 2,25% (è quello fissato a livello internazionale, pagato dalla banca) la maggiorazione è dello 0,70. Sul mercato, il più favorevole ha una maggiorazione del 3,10. Con un tasso fisso a 20 anni mentre a Palazzo Madama bisogna aggiungere al tasso irs lo 0,85%, un cittadino qualsiasi aggiunge almeno il 3,20. Invece con un tasso fisso a 30 anni, solo l’1,30 per un senatore o un commesso, il 3,40 per chi non gode di convenzioni. Sui variabili, considerando l’euribor a 6 mesi, la maggiorazione accordata dalla banca del Senato è dello 0,70% a 10 anni, dello 0,75 a 15, dello 0,85 a 20, dell’1,10 a 25, contro condizioni di mercato (le migliori) che vedono una differenza di quasi un punto e mezzo, dal 2,50 al 3%.
Per non parlare poi dei costi della pratica: 150 euro (su mutui on line se ne trovano da 600 a 2.500 euro). La Bnl però assicura che negli ultimi tre anni sono pochi i senatori che hanno acceso un mutuo.
Alcuni bancari spiegano che accordi vantaggiosi ci sono stati, ma si tratta di accordi commerciali: la banca propone un pacchetto di servizi, guadagna su una cosa, perde su un’altra, ma a concedere un mutuo a clienti con stipendio alto e sicuro si rischia di meno. A proposito di questi vantaggi, bisogna ricordare che è la banca ad offrire questi servizi, non il ministero, quindi non esiste nessun costo che ricada sui cittadini. Bisogna poi dire che anche i giornalisti parlamentari che aprono il conto lì possono usufruire dei privilegi offerti.
Adragna, ammette che i tassi qui elencati sono privilegiati. L’onorevole Albonetti, il questore della Camera, afferma invece che al Banco di Napoli sono più in linea col mercato. E addirittura rivisti al rialzo, dopo la crisi. Titubiamo a fidarci di quest affermazioni, perché due anni fa un deputato rivelava di aver ottenuto un mutuo variabile a dieci anni con un tasso maggiorato dello 0,65% più l’euribor a un mese. Invece a Montecitorio la convenzione è una contrattazione privata, quindi nascosta. Però è possibile chiedere una verifica anche su questo.