Prestiti a famiglie e società: in rallentamento a gennaio

Nell’ultimo periodo emerge come le famiglie italiane abbiano meno possibilita’ di fare ricorso al credito; anche per questo motivo, unitamente alla crisi che ancora incombe, risulta dalle ultime statistiche come sempre piu’ italiani ricerchino altrove entrate per poter far fronte alle proprie spese, ad esempio tentando la fortuna con le scommesse sportive oppure giocando con i migliori casino online, a maggior ragione dopo il recente decreto che ha liberalizzato il gioco su internet.

I recenti dati diffusi dall’Associazione bancaria italiana mostrano che i finanziamenti alle famiglie e società non finanziare sono ancora in positivo a gennio, per un ammontare di 1513 miliardi, che significano +1,64% su base annua, ma ad ogni modo sono in rallentamento rispetto
a dicembre 2011, che ha chiuso con un +3,6% su base mensile.

Infatti, come segnala l’Abi, i finanziamenti bancari negli ultimi mesi hanno mostrato un rallentamento dopo una fase di crescita registrata nella prima metà dello scorso anno, legato al rallentamento dell’economia. Brusca frenata quindi anche comparata all’andamento dei prestiti
verso il settore privato, che sono stati pari a 1714 miliardi.

Se si analizzano più in profondità i dati e le statistiche, si nota che tra i motivi di ricorso al credito si registra una forte diminuzione delle domande connesse agli investimenti, dato che le richieste sono effettuate solo per ristrutturazioni, consolidamento del debito e copertura del capitale circolante. Per quanto riguarda invece la durata del prestito, è evidente come siano cresciuti molto i finanziamenti a breve termine (fino ad un anno), aumentati dell’1,5%, dal +5,4% di dicembre, mentre quelli a medio e lungo termine sono cresciuti dell’1,7%, dal +3% di dicembre .

In un periodo difficile, con l’economia che stenta a ripartire, l’assenza di lavoro, la ricerca del bacio della fortuna tramite ad esempio il poker cash o il blackjack online, le nuove tasse imposte dal governo e la concessione del credito ai privati che si riduce sempre di più, un concordato sulla moratoria dei debiti darebbe un po’ di ossigeno al settore.