La crisi del credito che ha colpito i mercati stranieri come quello statunitense non dovrebbe portare particolari scossoni in Italia. Ad assicurarlo il presidente dell’Associazione Bancari Italiani, Corrado Faissola, secondo il quale, nonostante la particolare situazione economica mondiale, l’Italia non deve preoccuparsi, anzi, la situazione è di relativa tranquillità.
Situazione registrata anche da alcune ricerche dell’Abi che confermerebbero come, su un campione di banche che rappresenterebbero almeno il 60% del mercato italiano, non si registrano aumenti nel numero di rate dei mutui non pagati.
Questo non significa ovviamente che la situazione dei mutui sia del tutto rosea. I mutuatari infatti si sono ritrovati a dover fare i conti con una crescita dei mutui, che già nell’agosto scorso, aveva superato il record storico da cinque anni. Una situazione fisiologica, sempre secondo Faissola, ma che è anche il risultato di speculazioni finanziare e dei comportamenti inadeguati di altri sistemi bancari.
Intanto per quanto riguarda la situazione italiana si segnala una leggera riduzione dell’Euribor, l’indice utilizzato per calcolare la rata dei mutui a tasso variabile. Cosa significa per i mutuatari?
In termini economici significa che, al prossimo aggiornamento, chi ha un mutuo attivo vedrà una sensibile riduzione degli importi. Uno spiraglio quindi sia per chi deve vendere casa privatamente che per chi ha deciso di acquistare un immobile. Nei prossimi mesi infatti, sulla base di una fase di ribasso continuo, l’Euribor, attuualmente all’1%, scenderà al di sotto dell’1%.